lunedì 1 ottobre 2012

Personalità antisociale, sociopatia, e psicopatia


"Quando sto bene, sto molto bene. Quando sto male, sto meglio." (Mae West)

Il disturbo antisociale di personalità, è classificato dal DSM-IV (1994) sull'asse II nel gruppo B dei disturbi di personalità. Fanno parte dello stesso gruppo i disturbi bordeline, narcisistico ed istrionico.
Il manuale diagnostico e statico dei disturbi mentali, IV edizione (DSM-IV, 1994) definisce la personalità antisociale come caratterizzata da " un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri che si manifesta fin dall'età di 15 anni..."
Rispetto agli altri disturbi di personalità, per i quali ai fini di una "diagnosi positiva" è necessario che la sintomatologia compaia nella prima età adulta, il disturbo antisociale prevede sintomi già a partire dall'adolescenza (15 anni).

I criteri fondamentali affinchè sia possibile "diagnosticare" un disturbo grave di personalità come quello antisociale, sempre seguendo le linee guida del DSM-IV, sono i seguenti:

A. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri che si manifesta fin dall'età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:

1) incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto

2) disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare gli altri ripetutamente, per profitto o per piacere personale

3) impulsività o incapacità di pianificare

4) irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o aggressioni fisiche ripetute

5) inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri

6) irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere un'attività lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari

7) mancanza di rimorso, come indicato dall'essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato un'altro


B. L'individuo ha almeno 18 anni

C. Presenza di un "Disturbo della Condotta" con esordio prima dei 15 anni di età

D. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante il decorso della "Schizofrenia" o di un "Episodio Maniacale".

E' necessario ricordare che tutti i criteri A, B, C, e D, devono essere contemporaneamente compiuti per poter diagnosticare il disturbo antisociale di personalità.

Sembra esserci un apparente contrasto tra il criterio A che prevede manifestazioni del disturbo fin dall'età di 15 anni, il criterio C che richiede la presenza di un disturbo della condotta prima dei 15 anni ed il criterio B che invece obbliga il clinico, ai fini di una diagnosi valida, di proporla esclusivamente nel caso in cui l'individuo, oltre al rispetto degli altri criteri, abbia compiuto il diciottesimo anno di età.

Questo contrasto viene chiarito da una serie di dati empirici. Infatti, nonostante sia possibile diagnosticare prima dei 15 anni un disturbo della condotta, i dati mostrano che soltanto una minima percentuale di coloro che hanno avuto una tale diagnosi durante l'infanzia, la pubertà o la prima adolescenza svilupperà in futuro un disturbo antisociale. Mentre è vero il contrario e cioè che tutti coloro che sono considerati "antisociali" in età adulta hanno mostrato un disturbo della condotta prima dei 15 anni di età. Inoltre nonostante la sintomatologia sia già presente dall'età di 15 anni non si collega direttamente con lo sviluppo di una personalità antisociale in età adulta.



Il Disturbo Antisociale di personalità è l'erede delle vecchie "psicopatie" poi divenute "sociopatie". La variazione della nomenclatura nel tempo, riflette alcune teorizzazioni alla base della patologia. Se la psicopatia può far pensare ad una problematica grave che investe il soggetto nella propria individualità ovvero diviene lo specchio di una teoria che vede nella psicopatologia grave un forte substrato "biologico", il termine "sociopatia" sposta la questione sul fronte opposto, inquadrando il disturbo come una problematica sociale, in cui, a volte, sembra la "società" che crea la patologia.

Le attuali e più avanzate teorie inquadrano ogni forma di psicopatologia della personalità all'interno di un modello multidimensionale di tipo bio-sociale (Paris, J.).

Il quadro di impulsività, tipico dell'antisociale, è trasversale anche agli altri disturbi dello stesso gruppo, in particolare al disturbo borderline.
In sede diagnostico-differenziale, infatti, il clinico dovrà sempre tenere conto di una sorta di continuum tra altri disturbi dello stesso gruppo, nello specifico tra il disturbo antisociale, narcisistico e borderline. Un'attenta valutazione diagnostica differenziale si rende necessaria anche con disturbi dell'asse I come i disturbi bipolari e la schizofrenia.



Tratti antisociali come quelli indicati dai criteri A3, A4, A5 e in qualche misura dal criterio A6, sono spesso evidenti anche nel paziente borderline. Questo pone un'enorme questione in ambito di diagnosi differenziale.
Occorre pertanto valutare con esattezza l'esordio sintomatologico e la presenza dei disturbi della condotta prima dei 15 anni. L'anamnesi dovrà quindi essere estremamente precisa e condotta con attenzione.

Il clinico dovrà sempre tenere in considerazione che il paziente antisociale è spesso in grado di mentire, falsificare, ed addirittura simulare altre patologie fisiche. Avendo comunque una scarsa capacità di pianificare ed un'estrema impulsività è necessaria una valutazione intensiva a lungo termine.

Il tratto peculiare che contraddistingue il paziente antisociale è la mancanza di rimorso, ovvero, da un punto di vista psicodinamico, egli non ha potuto introiettare la "norma". Vediamo quindi un paziente spesso freddo nel racconto dei dettagli anche di eventuali atti violenti se non addirittura di omicidi singoli o seriali.

La mancanza di empatia e un "Io" grandioso riflettono il continuum con il disturbo narcisistico. Sembrerebbe che, utilizzando una comprensione psicodinamica, ciò che distingue un paziente antisociale da un paziente narcisista sia proprio la carenza, nel primo, del senso di colpa.

Occorre comunque essere molto cauti, soprattutto per chi si occupa di perizie per i tribunali, nel definire la carenza di rimorso, poichè il paziente con disturbo antisociale di personalità, in virtù della capacità già accennata di mentire, falsificare e simulare, può operare una simulazione anche del "senso di colpa" e del rimorso, mostrando anche una "non genuina" commozione e pseudo-sentimenti che, l'occhio non esperto, diffcilmente sarà in grado di valutare.

In virtù del fatto che spesso i cosidetti "criminali" evidenziano un disturbo antisociale di personalità, la questione della patologia si fa più ampia ed interessa non soltanto l'ambito psicologico e psichiatrico ma anche il campo della giustizia e della pubblica sicurezza.
Se pensiamo agli istituti carcerari, essi dovrebbero essere, almeno dal punto di vista teorico, degli enti non solo di pena ma soprattutto di riabilitazione.
Una perizia è quindi necessaria per valutare anche il reinserimento sociale di detenuti con disturbo antisociale di personalità.
Il dilemma è se tali pazienti siano reintegrabili, in altre parole "curabili" oppure non vi sia possibilità di recupero.



A tale proposito Gabbard (Gabbard, G.O., 1994) propone una serie di fattori predittivi della risposta terapeutica positiva o negativa al ricovero in un reparto di psichiatria.

Risposta negativa

1. anamnesi positiva per arreesti di reato
2. anamnesi positiva per menzogne, falsità, raggiro
3. pendenze legali da definire al momento del ricovero
4. anamnesi positiva per condanne per reato
5. ricoveri obbligatori come alternativa all'incarcerazione
6. anamnesi positiva per violenze verso terzi
7. diagnosi sull'asse I di alterazione cerebrale organica

Risposta positiva

1. presenza di ansia
2. diagnosi sull'asse I di depressione
3. diagnosi sull'asse I di una psicosi che non sia depressione o sindrome cerebrale organica

Con questo schema chiudo questo breve quadro sul disturbo antisociale di personalità, rimandando voi lettori ad altri articoli od altre sedi per ulteriori approfondimenti.




ANALISI DETTAGLIATA DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’     

La diagnosi di APD è stata a lungo discussa. I criteri sembrano cambiare con ogni nuova edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-I 1968; DSM-II 1976; DSM-III, 1980; DSM-III-R 1987; DSM-IV, 1994) . La diagnosi è stata sostanzialmente modificata con DSM-III quando l'APA decise di distinguere tra il bambino e le caratteristiche degli adulti, e in sostanza sostituito criteri di comportamento (come violazioni assenze ingiustificate da scuola o di diritto) per i criteri di personalità (come insensibilità ed egoismo). Nel DSM-III-R (R per riveduta), l'attenzione era sulla violenza e una lista di atti violenti (combattimenti, crudeltà verso gli altri, crudeltà verso gli animali). L'attuale DSM-IV approccio dice in sostanza che tutto ciò che non è sociopatia, psicopatia o disturbo di personalità antisociale è disordine antisociale di personalità, ma c'è una notevole sovrapposizione. Le possibilità diagnostiche sono infinite, ci sono almeno 3 milioni di possibili variazioni di sintomi su almeno 62 diversi elementi misurabili.
La continua ricerca è abbastanza prolifica nel fattore o analisi delle componenti principali delle caratteristiche APD. La maggior parte degli esperti legali credono che ci siano fattori 3-4 (raggruppamenti di sintomi). Un fattore comporta sintomi che si raggruppano intorno a quello che potrebbe essere definita una mancanza di pianificazione (promiscui e irresponsabili, i tratti impulsivi e comportamenti). Un altro fattore di gruppo attorno alla nozione di rispetto per gli altri. Un terzo fattore è chiaramente legato alla criminalità adulta. Un quarto fattore è chiaramente legato alla delinquenza minorile. L’impulsività sembra essere un prototipo (cuore) funzione, ma può assumere molte forme. Le definizioni di impulsività sono numerosi - una tendenza ad agire senza riflettere, l'elaborazione delle informazioni disfunzionale, una tendenza per l'assunzione di rischi, cercano il senso e l'incapacità di mantenere l'attenzione. Scale di valutazione sono facilmente disponibili per misurare questi fattori.

L'incidenza di APD è due volte più elevato per i residenti del centro città che nei piccoli centri o aree rurali, e cinque volte superiore nei maschi che nelle femmine. Colpisce le persone di tutte le classi sociali, qualcuno con APD è nato anche in famiglie ricche e privilegiate.
Una delle cose strettamente legate ai APD è l'alcolismo e la dipendenza da stupefacenti. Alcuni criteri di disturbo da abuso di sostanza sono molto simili: il furto, il comportamento pericoloso, il mancato adempimento alle funzioni del ruolo di casa, a scuola, e al lavoro.



ANALISI DETTAGLIATA DEL SOCIOPATICO

La nostra società ha sempre prodotto sociopatici che sono molto spesso i prodotti di illegalità, case rotte, e la mancanza di qualsiasi legame con il padre o l'autorità sociale, circa il 70% dei sociopatici provengono da famiglie senza padre. L'assenza del padre produce molte conseguenze simili ai sintomi della sociopatia - precoce, precoce sessualità, antagonismo, l'atteggiamento ironico verso il sesso opposto, la mancanza di interesse nel legame duraturo, con un compagno stabile; aggressività. Circa il 30% dei bambini oggi sono nati fuori dal matrimonio, e un altro 30% vive in case di divorziati. Queste condizioni - problemi di socializzazione - producono sociopatia. Inoltre, i sociopatici tendono a riprodursi, cioè, producono a loro volta figli illeggittimi. 

Cosa è un sociopatico? Non troverete i criteri nel DSM IV o una ufficiale nomenclatura psichiatrica, ma l'espressione si riferisce al più grande sottogruppo di APD. La maggior parte sono maschi, ma un numero sempre crescente sono di sesso femminile. Hanno una personalità normale al contrario degli psicopatici che hanno una personalità anormale). Alcuni sono aggressivi, intrepidi cercatori di sensazioni, e altri sono manipolatori machiavellici, un machiavellico è un tipo di personalità che è un incrocio tra una personalità antisociale e un narcisista, e qualcuno che ha anche un senso altissimo del diritto. L'unica cosa che tutti i sociopatici hanno in comune tra loro è che la gestione da parte dei genitori o di chiunque altro è molto difficile. Tutti sembrano essere interessati al sesso e al denaro.
Analizziamo 4 sottotipi:

SOCIOPATICI COMUNI







Hanno una coscienza debole o non elaborata e non si vergognano. Sono come dei bambini selvatici cresciuti, prendono piaceri e impulsi gratificanti ad ogni opportunità o tentazione, si divertono soprattutto nell’infrangere le regole. Fuggono spesso, come gli adolescenti. Da adulti, si spostano spesso da un posto all'altro. Sono taccheggiatori esperti. Hanno vite sessuali molto attive. Sono di solito di intelligenza media. Tuttavia, sembrano davvero felici della loro vita, alleggeriti da ogni senso di autostima negativo o il dal fatto che non sono membri attivi della società.
SOCIOPATICI ALIENATI
Non hanno mai sviluppato la capacità di amare, empatizzare, o unirsi nella vita reale con un'altra persona.  Mostrano più emozioni verso il loro animale domestico piuttosto che verso una persona. Oppure, possono odiare gli animali e vivere la loro vita emotiva guardando la TV (è un modello comune l'identificazione con personaggi soap opera). Non vanno d’accordo con i vicini. Vivono in un guscio. Sono freddi, hanno un cinico atteggiamento verso la sofferenza umana o a qualsiasi problema sociale della società in cui vivono, solo che non importa, perché è fuori dalla loro gamma di empatia. La maggior parte crede di essere giustificato in questo perché sentono di essere stati imbrogliati in qualche modo dalla società. Si lamentano sempre, e sotto sotto, vorrebbero vedere tutta la società distrutta.

SOCIOPATICI AGGRESSIVI
è loro piace fare del male, spaventare, tiranneggiare, sono prepotenti e manipolatori. Lo fanno per un senso di potere e di controllo. Cercano posizioni di potere, come genitore, insegnante, burocrate, supervisore o agente di polizia. La loro tendenza è una aggressività passiva a come fare per sabotare sistematicamente le idee degli altri per avere la ragione. Nel loro tempo libero, gli piace andare a caccia o di tanto in tanto fare le cose sadiche come trovare cani randagi e tagliarli. Sono di solito molto bravi ad ottenere quello che vogliono, e sono particolarmente vendicativi se qualcuno li resiste o li supera. Essi non seguono la norma sociale della reciprocità, come fanno gli altri.
SOCIOPATICI ANTISOCIALI

sembrano cadere continuamente nella sfortuna e nei cattivi compagni, costantemente lamentano del fatto che niente di tutto questo è colpa loro, dietro a tutto questo è una sorta di meccanismo di auto-sconfitta nelle scelte sbagliate che si sono fatte.
ANALISI DETTAGLIATA DELLO PSICOPATICO
Sono semplicemente individui moralmente depravati che rappresentano i "mostri" nella nostra società. Sono predatori inarrestabili e incurabili la cui violenza è pianificata, mirata e privi di emozioni. La violenza continua fino a raggiungere un plateau all'età di 50 anni o giù di lì, si assottiglia e quindi poi si spegne. Essi tendono ad operare con un contegno grandioso, un atteggiamento di diritto, un appetito insaziabile, e una tendenza verso il sadismo. Amano infliggere crudeltà, e godere di essa come se fosse una sorta di eccitazione sessuale. Il coraggio è probabilmente il prototipo (cuore) caratteristico (ipotesi di poca paura). E' utile pensare a loro come veicoli ad alta velocità con freni inefficaci. Alcuni organi (cervello) disturbi e squilibri ormonali imitano lo stato d'animo dello psicopatico.

Ci sono quattro (4) diversi sottotipi di psicopatici.

La più antica distinzione è stata fatta da Cleckley torna nel 1941 tra primario e secondario. Tuttavia, esploreremo gli altri due sottotipi prima:
PSICOPATICI TEMPERATI

Sono il tipo che sembra di volare in una rabbia o frenesia più facilmente e più spesso di altri sottotipi. La loro frenesia assomiglierà a una crisi epilettica. Essi sono di solito uomini con impulsi sessuali incredibilmente forti, capaci di stupire gesta di energia sessuale, e apparentemente ossessionati dal desiderio sessuale per gran parte della loro vita di veglia. Il desiderio di potenza sembra caratterizzare anche loro, come nella dipendenza da droga, cleptomania, pedofilia, ogni indulgenza illecita o illegale. A loro piace l'endorfina, l’eccitamento. Il serial-stupratore-assassino noto come lo Strangolatore di Boston era uno psicopatico.
PSICOPATICI CARISMATICI

sono affascinanti, attraenti bugiardi. Essi sono di solito dotati di un certo talento, e lo usano a loro vantaggio nel manipolare gli altri. Essi sono di solito molto chiacchieroni, e possiedono una capacità quasi demoniaca di persuadere gli altri di tutto ciò che possiedono, anche della vita. I leader delle sette religiose o di culti, per esempio, potrebbero essere psicopatici, se portano i loro seguaci alla morte. Questo sottotipo ha molta credibilità nelle loro funzioni. Essi sono irresistibili.
PSICOPATICI PRIMARI
Sembrano essere in grado di inibire i propri impulsi antisociali nella maggior parte del tempo, non per motivo di coscienza, ma perché si adattano al loro scopo del momento. Le parole sembrano non avere lo stesso significato per loro. Non seguono alcun progetto di vita, e sembra come se fossero incapaci di provare alcuna emozione genuina.
PSICOPATICI SECONDARI

Si espongono a più stress rispetto ad una persona media, ma allo stesso tempo sono vulnerabili allo stress come la persona media. Sono audaci, avventurosi, persone non convenzionali che hanno iniziato a giocare con le loro proprie regole nei primi anni di vita. Sono fortemente spinti da un desiderio di sfuggire o di evitare il dolore, ma non sono in grado di resistere alla tentazione. Come la loro ansia aumenta verso il proibito, così fa la loro attrazione ad esso. Vivono la loro vita, il fascino della tentazione.






 

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